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InCastelSanPietro
giovedì 2 dicembre 2021, di
L’iperpaesaggio costituito dal centro paese di Castel San Pietro presenta diversi aspetti interessanti. Ad esempio la storia degli elementi che lo compongono racconta di un passato, anche industriale, di questo comparto. Oppure di edifici storici che sono andati persi per rispondere alle esigenze del comune di spazi per l’educazione. Oppure la sua posizione, a ridosso del nucleo vecchio, ma a contatto con infrastrutture di trasporto importanti per la regione.
Si tratta di una zona con un grande potenziale per quanto riguarda la popolazione e il comune, con la popolazione, sta progettando una sua riqualifica con il progetto "InComune" . Accanto ai desideri del comune vi sono però i limiti imposti dalla pianificazione del territorio e dalle esigenze di costruire qualcosa di sostenibile e smart. Quanto proposto dal comune riuscirà a mettere assieme tutti questi elementi?

Carta
Presentazione della mia ricerca
Nell’ambito del mio Lavoro di Maturità (LAM) ho cercato di analizzare il beneficio che questo progetto potrà portare alla popolazione di Castel San Pietro, per tutte le fasce d’età, ma in particolare per i giovani. Ho inoltre valutato quali sono i possibili sviluppi a livello paesaggistico e sociale e la loro coerenza con le esigenze di uno sviluppo sostenibile e smart.
I miei nonni, che abitano a Castel San Pietro come me, mi hanno raccontato che dove ora sorge la scuola dell’infanzia, c’era un villa, la villa Buenos Aires, costruita nel 1885 e abbattuta dal comune nel 1969. Proprio recentemente il comune ha terminato la nuova ala dell’asilo, molto più moderna e funzionale. Ho così scoperto che tutta l’area attorno sarà trasformata e riqualificata: il progetto denominato inComune.
Ho quindi analizzato i cambiamenti intercorsi nel comparto nel suo recente passato ponendomi in particolare la domanda se questi sarebbero ancora attuali al giorno d’oggi ed in particolare se la demolizione della villa Buenos Aires sarebbe ancora giustificata e necessaria.
Gli elementi del’iperpaesaggio del centro paese su cui mi sono focalizzata sono: la fabbrica ex Diantus, lo stabile prefabbricato, il negozio di paese e la scuola dell’infanzia.
Questo tipo di luoghi e la loro trasformazione sono rappresentativi di molti altri nei comuni ticinesi, come il centro di Mendrisio, zona ex-Jelmoli. Le esigenze e le finalità sono le medesime: creare spazi di incontro, di svago e abitativi di qualità.
Ho esaminato il progetto partendo dall’approcio pianificatorio cantonale con le direttive per uno sviluppo centripeto di qualità, valutando le attività che il comune sta svolgendo (PAC: Programma d’Azione Comunale) per metterle in atto.
Per gli aspetti storici legati allo stabile Diatus, un fabbrica di orologi ora in disuso, ho intervistato il sig. Crivelli un ex colloboratore della ditta.
Per gli aspetti più tecnici del processo di pianificazione ho invece intervistato un architetto paesaggista, Monica Rossin, coinvolto nel progetto. Altre informazioni storiche sullo sviluppo del comune in generale mi sono state fornite dai miei nonni. Diverse informazioni mi sono state fornite dall’amministrazione comunale e dal municipio.
Nella pianificazione del territorio oggi si punta sullo sviluppo centripeto degli insediamenti e non più centrifugo. Densificare l’abitato e creare nel contempo spazi di qualità. Tantissimi sono gli esempi in tal senso in Ticino, ad esempio la rinaturalizzazione del fiume Ticino a Bellinzona. Il materiale storico e progettuale che ho raccolto ed esaminato in questo LAM mi hanno permesso di esprimermi in merito al progetto inComune di Castel San Pietro.