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Le PM10
martedì 30 maggio 2017, di ,
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Le PM10, anche dette polveri fini, sono un tipo di inquinante secondario i cui precursori possono essere sia naturali sia antropici. Tra i fattori naturali possiamo citare gli incendi, le eruzioni vulcaniche e il polline dovuto alla fioritura dei fiori; tuttavia tali fattori immettono nell’atmosfera un numero di particelle che non costituisce nessun rischio per la popolazione. Il rischio diventa effettivo quando a questi inquinati naturali si aggiungono inquinanti antropici come il traffico motorizzato, la combustione di legna all’aperto, gli impianti di riscaldamento industriali e domestici. Questi, emettendo nell’atmosfera un numero elevato di particelle solide o liquide, possono provocare seri problemi alla popolazione, come asma, cancro ai polmoni e altre complicazioni per l’apparato respiratorio. Infatti quando respiriamo, tali particelle penetrano nei nostri polmoni e si depositano negli alveoli, dove impediscono lo scambio di gas respiratori, tra i quali l’O2: gas fondamentale alla vita.
Le concentrazioni più alte di PM10 nella nostra regione, di solito, vengono registrate nei mesi invernali (dicembre-marzo) a causa del fatto che proprio in inverno la maggior parte della popolazione utilizza un impianto di riscaldamento. Inoltre la stagione fredda è caratterizzata da inversioni termiche piuttosto marcate, durante le quali si assiste a una stratificazione dell’aria che non permette il rimescolamento della stessa, causando così un accumulo di polveri fini negli strati più bassi dell’atmosfera. Oltre alla stagione, un altro fattore che influenza le concentrazioni di polveri fini è la presenza della strada: non a caso i valori più alti si registrano in prossimità delle aree urbane attraversate dalle vie di comunicazione più trafficate. Un esempio su tutti è proprio il Mendrisiotto.
Negli ultimi anni, a partire dalla fine degli anni novanta, nel Canton Ticino si è assistito ad una graduale diminuzione di questo inquinante, dovuta (come spesso capita) alle migliorie di ordine tecnologico. In Ticino si è passati da una media annuale di 33 microgrammi al metro cubo nel 2006 a una concentrazione pari a 23 microgrammi al metro cubo nel 2015, ciononostante capita che in Mendrisiotto si registrino ancora medie superiori ai 30. Questa diminuzione è sicuramente importante e rassicurante, tuttavia non è sufficiente per raggiungere il valore limite fissato dall’OIAt (20 microgrammi al metro cubo). Tale obbiettivo non è irraggiungibile, anzi, come già detto grazie ai miglioramenti tecnologici l’efficienza ecologica dei riscaldamenti aumenta progressivamente, favorendo la diminuzione di PM10. Per raggiungere il limite imposto dalla legge è necessario promuovere ulteriori misure. Per esempio si potrebbe cercare di diminuire il traffico investendo sui mezzi pubblici. Inoltre a nostro avviso sarebbe importante trovare un accordo interregionale in questo ambito, visto che abitiamo vicino ad una regione (la Lombardia) dove si raggiungono da molti anni i valori più alti di PM10 d’Europa.
fonte: rapporto annuale qualità dell’aria in Ticino (2015)
http://federico-valerio.blogspot.ch/ (cartina Europa)