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Ossidi di azoto
martedì 23 maggio 2017, di ,
Ritorno all’articolo "l’inquinamento atmosferico nel Mendrisiotto"
Il nome ossido d’azoto è il nome comunemente utilizzato per raggruppare in una sola categoria tutte le sostanze composte da azoto e ossigeno (per esempio NO e NO2). Questi vengono solitamente emessi a causa delle combustioni, inoltre il monossido d’azoto (NO) reagisce velocemente trasformandosi proprio in NO2. Essendo queste combustioni di tipo fossile, le principali fonti di inquinamento in Ticino (in particolar modo nel Mendrisiotto) sono: il traffico stradale (70%), i processi industriali e i riscaldamenti (il restante 30%).
Per quanto riguarda la salute, questi composti generano svariati problemi soprattutto all’apparato respiratorio, ma non solo in maniera diretta, con la loro reazione si viene infatti a formare ozono (O3), altrettanto dannoso per la salute.
Per ovviare a questo problema l’OIAt (Ordinanza contro l’Inquinamento Atmosferico) ha imposto un valore limite di 30 microgrammi per metro cubo. Malgrado i grandi miglioramenti riscontrati negli ultimi 20 anni dovuti soprattutto all’avvento di nuove tecnologie nei veicoli (per esempio con l’introduzione del catalizzatore), questa soglia viene ancora superata in alcune aree urbane in corrispondenza dell’autostrada, come per esempio a Mendrisio (45 microgrammi per metro cubo) Chiasso (38) e Bioggio (35). Secondo quanto riportato dal rapporto sulla qualità dell’aria in Ticino la media giornaliera più alta che si sia misurata fino al 2015 è di 87 microgrammi per metro cubo (fatto avvenuto nello stesso 2015). La principale causa per cui si superano ancora oggi i valori limite imposti dall’OIAt è il fatto che dopo un periodo in cui la qualità dell’aria è migliorata sensibilmente (fine anni ’90), l’aumento di veicoli immatricolati nel nostro cantone ha annullato il miglioramento e provocato una stagnazione delle emissioni negli ultimi 10 anni.
- Legenda
Fonte: rapporto annuale sulla qualità dell’aria in Ticino (2015)